Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 10 marzo 2018.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Il nucleo sagittale dell’ipotalamo, scoperto nel 2009, ha un importante ruolo nella sessualità. Il nucleo sagittale dell’ipotalamo, scoperto nel cervello di ratto da Mori, Matsuda, Pfaff e Kawata nel 2009 [J Neuroendocrinol 21 (4): 406-409, 2009], è sito nell’interstizio fra nucleo arcuato e nucleo ventromediale, e deve il nome all’orientamento sagittale del suo asse maggiore. Fin dalla sua prima descrizione sono state rilevate differenze strutturali e funzionali legate al sesso. Ora Balabanov con Mori, Matsuda ed altri colleghi, ha dimostrato nella femmina di ratto un ruolo di questo aggregato neuronico nell’eccitazione sessuale, e un incremento di attività dei suoi neuroni dopo l’accoppiamento con un maschio. Dal complesso dei risultati ottenuti da questi ricercatori si deduce un intervento significativo del nucleo sagittale nei processi che mediano il comportamento sessuale delle femmine dei roditori. [Balabanov I. E., et al. Neurosci Lett. 671: 25-28, 2018].

 

Lunghezza del telomero, depressione e durata della vita. Una ridotta lunghezza del telomero è stata associata a patologie legate all’età, quali malattie cardiache, neoplastiche e diabete. È stata suggerita un’associazione fra minore lunghezza del telomero dei leucociti (LTL) e depressione maggiore (MDD), ipotizzando che questo disturbo sia dovuto ad una sorta di involuzione senile precoce. Uno studio ha rilevato che pazienti affetti da MDD subivano in 2 anni una riduzione di LTL maggiore delle persone non affette, supportando l’associazione tra MDD e accelerato invecchiamento. [Vance M. C. et al. Psychoneuroendocrinology 90: 157-164, Feb 2018].

 

Non tutti i traumi cerebrali lievi guariscono in tre mesi. Uno studio su 73 pazienti con trauma cerebrale lieve ha documentato che, se l’81% dei partecipanti - come previsto dalle conoscenze cliniche attuali - ha recuperato completamente, il 19% presentava ancora affaticamento nell’esecuzione del lavoro abituale e, in parte, incapacità di mantenere gli standard lavorativi che aveva in precedenza. In conclusione, una percentuale ridotta ma significativa continua ad avere sintomi tre mesi dopo un trauma lieve. [Cooksley R., et al. Aust Occup Ther J. March 2, 2018].

 

L’osservazione in vivo della nascita di nuovi neuroni fornisce nuove conoscenze. Mediante imaging in vivo cronico, Pilz e colleghi hanno seguito singole cellule progenitrici (NSPC) marcate geneticamente, e le cellule da queste derivate nell’ippocampo di topo per due mesi. Le NSPC target del promotore endogeno Ascl1 vanno incontro a cicli di divisioni simmetriche ed asimmetriche, inducendo un’esplosione di attività neurogenetica prima di andare perdute. L’osservazione ha rivelato inaspettate divisioni asimmetriche di cellule NSPC simili a glia non-radiale. I destini cellulari delle linee contraddistinte da Ascl1 suggeriscono un programma di sviluppo implicante una transizione sequenziale da una fase proliferativa ad una neurogenetica. I dati di questa osservazione, che vanno dalle cellule NSPC in divisione fino ai neuroni neonati che si integrano nei circuiti dell’ippocampo, contengono nuovi elementi su come le cellule progenitrici supportano la neurogenesi per tutta la vita. [Pilz G. A., et al. Science 359 (6376): 658-662, 2018].

 

Effetti di restrizione e perdita di sonno su forza muscolare ed esercizio aerobico. Per mantenere e migliorare la capacità fisica e la salute metabolica, ridotte dal dormire poco o passare notti insonni, è efficace l’esercizio aerobico di resistenza come correre o camminare per una decina di chilometri. Ma la perdita di sonno può compromettere in un modo non bene definito i parametri necessari all’esercizio di resistenza. Per questo motivo sono stati analizzati da Knowles e colleghi gli studi su questo argomento riportati dalle 5 maggiori banche dati. La deprivazione di sonno totale, ma circoscritta in termini episodici, aveva poco effetto sulla forza muscolare durante l’esercizio di resistenza; al contrario, notti consecutive di semplice riduzione del sonno, diminuivano significativamente la forza dei movimenti mediati da più articolazioni. Il movimento di una singola articolazione, invece, non sembra risentirne apprezzabilmente. La sintesi conclusiva, basata sugli studi di migliore qualità scientifica, può essere espressa così: l’inadeguatezza del sonno può invalidare la forza muscolare massimale nei movimenti composti, in assenza di interventi rivolti ad accrescere la motivazione che, modificando lo stato cerebrale, possono mobilizzare nuove energie. [Knowles O. E., et al. J Sci Med Sport – AOP doi:10.1016/j.jsams.2018.01.012, 2018].

 

Problemi sessuali causati da concezioni religiose nelle donne sciite in Iran. Il rispetto per la cultura islamica, che portò Spinoza ad indagare le vette del misticismo sciita, non deve impedirci di rilevare gli aspetti di questa concezione religiosa che possono nuocere alla salute mentale. La psichiatria ci ha insegnato l’importanza della dimensione sessuale per la vita psichica e l’influenza delle esperienze legate al sesso sull’identità della persona. Ghorashi e colleghi hanno esplorato il modo in cui le donne intendono la dottrina sciita circa la sessualità e gli effetti che questo produce. Lo studio è stato condotto in Iran, a Rafsanjan, una grande città nella provincia di Kerman. Sono emersi tre temi principali riguardo i principi che assillano le donne: 1) sottomissione sessuale incondizionata (Tamkin); 2) paradosso fra la virtù e la sottomissione sessuale incondizionata; 3) misconcezioni.

Gli autori dello studio hanno accertato che l’insegnamento religioso ha un ruolo fondamentale e pervasivo nella formazione della concezione delle donne su tutto ciò che concerne la sessualità e, conseguentemente, sui loro comportamenti rilevanti per la salute sessuale. A volte, l’incoerenza tra le credenze, le aspettative sessuali e le pratiche, crea conflitti psicologici che si ripercuotono sulla salute. Le misconcezioni legate al credo sciita risultano avere un ruolo essenziale nel creare problemi sessuali. [Ghorashi Z., et al. Int J Reprod biomed (Yazd) 15 (): 771-778, Dec. 2017].

 

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BM&L-10 marzo 2018

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